Il mio prossimo e-commerce: ne sviluppo uno mio o mi appoggio ai marketplace?

ecommerce proprietario vs marketplace

Dovendo fare una scelta strategica per il canale di vendita online, il dubbio che spesso sovviene è: realizzo un mio e-commerce (od investo nell’aggiornarlo) oppure mi affido ad un servizio di terze parti (Amazon, E-bay, Zalando, ecc..)?
Sul piatto della bilancia dobbiamo mettere numerose cose: costo di sviluppo e di gestione, costi del personale, costo di commissioni, costo di piattaforma, costo di promozione sul canale, ecc.. La risposta non è semplice da trovare, certamente armarsi di penna e calcolatrice è fondamentale per vedere da che parte orientare l’investimento.

A supporto della futura scelta può esserci d’aiuto il conoscere l’opinione di altre persone che sono nella nostra stessa situazione o lo sono state oppure, prevedono a breve di dover fare tale scelta.
Abbiamo quindi raccolto alcuni dati presi da un sondaggio eseguito da Netcomm nel periodo pre-covid (Febbraio 2020). Netcomm è il Consorzio del Commercio Digitale Italiano nonché punto di riferimento in materia di e-commerce e retail digitale (http://www.consorzionetcomm.it).

Dati “freschi” presi da un campione di 400 retailer. Dati presi prima del periodo pre-covid quindi non influenzati dalla crescita esponenziale del commercio elettronico durante questo periodo.
I 400 retailer intervistati hanno un fatturato inferiore a 50ml di € ed è composto da:

  • 122 aziende che vendono solo attraverso il proprio e-commerce;
  • 82 aziende usano solo marketplace;
  • 121 utilizzano entrambi i canali;
  • 75 non hanno nessuna attività e-commerce;

Si dichiarano molto soddisfatti della propria attività online il 53% di aziende che hanno il proprio e-commerce mentre sono solo il 35% quelle che usano i marketplace. Tra quelle che usano entrambi, la maggioranza (55%) dichiara di essere maggiormente soddisfatta del proprio e-commerce rispetto al marketplace (31%).

Da sottolineare che attraverso il marketplace è più facile generare delle vendite anche per la semplicità di accedere a mercati esteri e per l’ampia disponibilità di servizi logistici e di consegna. Contro, le aziende ritengono più soddisfacente usare il proprio e-commerce ed essere autonomi nella gestione delle campagne e dei contenuti seppur riconoscendo che è necessario disporre di competenze di medio/alto livello per poterlo far funzionare al meglio.
Altro dato interessante è stata la volontà di sviluppare in futuro il proprio e-commerce rispetto ad utilizzare un marketplace (39% vs 8%).

Ultimo aspetto: cosa frena lo sviluppo di un proprio e-commerce? Costi di sviluppo iniziale e il reperimento di figure professionali preparate alla sua gestione ed al suo sviluppo. Cosa frena l’uso dei marketplace? La non convenienza al posizionamento di prezzo, ll costo delle commissioni sulle vendite e sulle transazioni e la gestione della logistica. Quindi, cosa fare? Tornare a carta e penna, fare bene i conti sui volumi e valutare quanto il proprio negozio online debba sottostare a regole commerciali e di configurazione proprie. Oltre a questo, valutare se il proprio e-commerce deve/dovrà collegarsi al gestionale interno per lo scambio dati. In linea generale riteniamo che disporre del proprio e-commerce consente sviluppi ed interventi che possono rendere l’e-commerce personalizzato sulle proprie esigenze. Esistono inoltre piattaforma che rendono meno “importante” l’investimento iniziale (Shopify) pur prevedendo commissioni sul venduto. Anche in questo caso, l’uso della calcolatrice è fondamentale per capire “fino a quando conviene”.

In questo momento storico è importante non nascondere la forza dei marketplace in grado di generare vendite sulla base della fiducia che le persone gli riconoscono. Quindi, in un mix di attività composto dal proprio e-commerce con un canale marketplace (selezionandone uno e non tanti) può rappresentare la scelta più opportuna.