Quelli che viviamo sono anni di frenetici novità in ambito tecnologico. Più precisamente, dal punto di vista di un sito web, parlando di CMS (Content Managment System – ovvero quel programma che vi consente di modificare i contenuti delle vostre pagine) il mercato offre numerose opportunità tra cui scegliere. Ognuna ha le sue caratteristiche, i propri punti di forza e di debolezza.
La domanda da porsi è: cosa scelgo per le mie esigenze? Ogni agenzia/società di sviluppo mi propone una cosa e sembrerebbe perfetta per le mie esigenze. E poi, caspita, oggi fare un sito costa poco, pochi euro, un tema da scaricare, già pronto, poche modifiche e… sono online.
Purtroppo non è una parodia (non ci sarebbe il problema) ma la situazione in cui si trova la maggior parte delle aziende italiane che, per ovvie ragioni di dimensioni e di know-how non hanno competenze e figure interne in grado di valutare cosa è meglio per le proprie esigenze.
Cosa succede quindi? Due gli scenari che vanno per la maggiore:
- Chiedo all’amico quanto ha pagato lui… bene, ma che sito ha? Che budget aveva? Che esigenze aveva? Che scopo aveva? Ahimè moltissime domande senza risposta che però fissano nella mente di chi decide un prezzo. Se sei sopra, mi stai fregando, se sei sotto… qualcosa non va;
- Chiedo alcuni preventivi, quello più caro e quello più basso li scarto e vado per la “via di mezzo”; in questo caso potrebbe anche andare bene, dipende dal fornitore;
Raccontiamo la storiella (che purtroppo spesso è la realtà) perché, per l’ennesima volta abbiamo raccolto una richiesta di aiuto da parte di un’azienda che da un giorno all’altro non ha più il proprio sito.
Sito sviluppato su una notissima piattaforma CMS, bucato (quindi contenuti cambiati, virus che si scaricano, perdita di dati (anche sensibili) ecc…) ed alla fine bloccato dalla società che offriva il servizio di hosting (anche questa molto nota).
Il cliente chiede quindi lumi alla società che ha sviluppato il sito web e la risposta è a dir poco imbarazzante: “bhè, sito bucato, non possiamo farci nulla. Anzi no, possiamo fare un sito nuovo”. Caspita, che coraggio.
Altra domanda: “abbiamo però un backup da cui ripartire?”. Risposta: “No, nessun backup, era a parte.” Ultima domanda: “Ma non me lo avete nemmeno proposto, come facevo a saperlo?”
Purtroppo non è la prima volta. Purtroppo non sarà nemmeno l’ultima.
In questi giorni siamo riusciti a recuperare e ripristinare il sito web che è nuovamente online. Era compromesso ma, con del lavoro di poche ore è stato possibile metterlo in sicurezza.
Attenzione quindi alle mille promesse, al “è tutto semplice”, al “ma come, su A….a costa solo € 60″, al “ho bisogno solo di 4 paginette”, ecc… Si fa presto, in termini temporali, a buttare un investimento (seppur minimo) dalla finestra senza magari aver raccolto ancora i frutti del lavoro precedentemente fatto e pagato (perché, ovviamente, questa politica porta spesso a delusioni ancor più cocenti in termini di ritorno dall’investimento).